che la vita deve essere compresa andando all'indietro.
Kierkegaard
I cicli del Cielo in venti secoli
Ci portano più lontani da Dio e più vicini alla Polvere.
Ci portano più lontani da Dio e più vicini alla Polvere.
Eliot
puoi anche disintossicarti dalla massa, dal criterio che sei, da un punto all'altro, dentro x h, ogni area del poro, ogni elastico cellulare + tutti i diametri che mantieni con la circolazione delle pupille all'impazzata come piazze scoccate e consimili tagadà senza coscienza del giro orbitante. è questione di pistoni minimali, minime ellissi posizionali. nel principio l'azoto [(a) era un blocco a grappoli, contava le arterie necessarie alla divisione, (b) non aveva un dove, il tempo ne occupava lo spazio, (c) ma il suo tempo era aeriforme, senza poli d'incastro ma ad incasso informe nè riscontro nè allusione, c'era con un buco per la sua condotta in generale, era cioè lo spreco dell'occasione] (che essendo, diciamolo, un buco nell'acqua) si piegò nell'esaurimento dismettendo se stesso, e c'era solo se stesso, e per un deperimento espressamente depressivo si svuotò: rovesciandosi al proprio interno vide ciò che gli stava dietro attraverso vene e novae emorroidarie e vide, è probabile, una supernova gialla e rossa, fece 2+2= l'inverso di giallo e rosso è blu e azzurro = i cieli e la terra. la terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell'abisso e stop. il mondo è nato da un conto alla rovescia, il niente si è smaterializzato nelle cose. quella del mondo fu INgenerazione, innescata da un urto CONTROluce, addosso al visibile, lo scontro con la chiarezza delle cose, un'impasse frontale che ha dato il via posteriore a ritardi di posizione, di bolle in serie, concatenate dallo scoppio che le fa retrocedere, facendo della materia un primo niente, un contatto sul meteo del megaverso, nel senso dell'incontro irrealizzabile che c'è stato lì appresso [si creò l'uomo a sua immagine] in questo senso