martedì 8 luglio 2014
ANTINTERNO-INFERMO-INFINITUM, ecc.
sta andando tutto crespo, viscido come l'odio, si sta incapsulando il prototipo, la razza del campione, la provetta emessa dalla scissione. è sempre così, la sperimentazione mentale azionata a specie di rimembranza. per i non addetti ai lavori, essi o tu o la fantasia cromatica staccata da un pronome che include una presenza, minimo almeno una presentazione, si dice aspetta nell'anticamera "qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta. noi siam venuti al loco ov’i’ t’ho detto che tu vedrai le genti dolorose c’hanno perduto il ben de l’intelletto" e infatti è più o meno vero, ti devo la persona col suo perso, più e/o meno, che se il più va nel meno compare una differenza positiva, un +(-), inverso un meno nel più -(+), insomma se c'è il positivo si finisce al negativo, se c'è negativo si finisce al positivo, questo è il principio del peccato originale, si, e sic, perchè c'è purezza parallela, una simmetria di purezze che devono un implemento, dove l'origine non è origine di nient'altro, e quindi 2 principii precipitano nella frase, nell'enunciato della completezza, il compiuto è inquinato ma nuova origine, la trasparenza del globulo di bok, si diceva appunto il peccato originale. ma mi hai fatto smontare dal tracciato proverbiale, bravo, perchè non vuoi stare nella sala d'attesa, una stanza abbastanza ampia che è il centro dello sviluppo: un nulla imploso, eccede nel minimalismo di tutto ciò che lo permetteva, ovvero di spazio, spazio che stride, immette la possibilità nella sala, la pluralità di ciò che è possibile, cioè il crocevia del megaverso dentro una fiala, un acceleratore lineare, ma ancora non ci siamo, questo è una branchia, la scheggia di sintetizzazione, una sterilizzazione. infatti la waiting area è tutto fuorchè sporca, il µm contempla lo sfavillo, la parete è percossa dal piatto, scorre bianco, granito, e dai vetri posti in alto avviene una conversione delllo spazio in agio, tutto funziona in un'[av]aria[ta] condizionata. c'è un puzzle di sedie, e nel cardine della stanza un'occasione metafisica, l'angolo appartiene alla fenomenologia, una tensione compatta la prospettiva della gradazione, ogni grado può essere ampiezza o temperatura, e si intravedono nell'anima tutti i reparti, quantità, qualità, luogo, tempo, giacere, avere, tutto agito in relazione alla sostanza per il risultato del patire, ridotto nell'anima dell'area, un prototipo di aristotele, aristotelicamente prodotto. e vedi tubi, travi, apparecchiature sotto griglia, e intanto sei parte dell'impianto che vedi solo perimetrato nel tuo pianto
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