sillogismo evolutivo
USER NAME: Ezekiel Stane
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processo in beta, metanoein in basilare meta, un cielo in battuta, ciclo inflessionante, intona la flessione, decresce la distanza per ridursi in sospensione. poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poichè il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c'era più dopodichè non vidi: ero dilaniato tenuemente sotto il crasso, grazie all'eco dei tubi che s'imprimevano con tutta la loro assenza alla parete che ne delineava la breccia reggendo il braccio di ogni suo varco, l'abisso in 5 m, un'ischemia procurata dal cielo, dalla terra, cioè dal riflesso, e non ci può essere niente di nuovo nel duplicato, a parte, ovvio la cessazione di processo. questa riproduzione assessuata riveste senza riserve l'assioma dell'assassinio, o REDRUM che si voglia del tessuto in tinta assoluta. uccide il cosmo, sai, disintegra, accoltella proprio per l'atto in vendita, diluito nel fine dello zigote, la sua scia che apporta, non l'annullamento, ma l'annichilizione all'acchito dell'avvio, in zone sempre più attivate, e lascialo stare. poi ci credo: W l'evoluzione se deve masticare gli spazi di contatto, se e solo se contratta, porta una frattura, converte le cose sin nella zona per cui il nuovo, cioè l'altro, non è innovazione ma scambio - purtroppo il mondo non sa di rifatto, ma d'assestato. peccato, [?] preferivo l'estinzione. ci starebbe meglio. ma si sa, il meglio non è mai contemplato. vero peccato originale. cmq non c'è riparazione, ma ritrattazione ad attrazione magnetica, nel punto di conversione, globo bianco pronto a tutto, sospeso, un puro vuoto sinusoidale sino a sapere che ogni oscillazione di contro crea lo 0 che poi viene estinto per estinguere, come password: [non tenetevi forte]: evoluzione = max profitto = morte [o forse si]
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