domenica 27 dicembre 2015

[work in progress / in versi]

pista di lavaggio
messa al bando, sequestro [presto
sesto metro] di acque
convogli quieti, acquietanti [tanti
temporali] tra il minuto
un secondo che scomposto viene
distribuito/attutito nel turno
di quell'attimo
di lampi e pioggia a
precipizio percepita pre-
concepita nella goccia
che a piccole masse
instaura il flusso nella corsia
luci guaste, tubi nudi [uditi
tutti] nella meteorologia del
tempo, a-temporale
sotto scosse
centrali, condotti
riunificati nel liquido di base,
basito/insito in tutte
le forme - al naturale






miami b[l]each

di corsa a miami

[in] corsa di corsia
dentro [sia]
per/tra il tratto di palme
in esposizione - sovrapposto
all'interno che espande
la chiarezza del buio [imposizione]
dentro il sole
dove il sole non c'è    [implosione]
si massimizza la proliferazione
della luce, luci    [esplosione]
in location tra il buio
per compiere nella notte
il recupero che solo il sole avrebbe compiuto
se non fosse morto
                                             [-]
se fosse estinto
è esistito - esiste stinto nei palazzi
nelle curve, sulle rive di spiagge
è la conversione di un decesso
nel suo regresso
[rilascia retrocedendo - giro convesso] e [esclude quanto preso] - tutto di perso






button on[/off]

[interruttore on]
inter-connessione [può - dall'internet] ahi-
rotto conduttore. rotto-rovina-bobina piena
di buchi il guasto c'è stato è [morto] quello che 
entrambi riuscivano a vedere
[disturbo frequenza]
e si avvia la decadenza/decenza
di una comunicazione aperta, luminosa
piena di respiri -
finisce lì
nella ripresa di un fiato/sospiro on/spiro
spirato
che continua nonostante la propria morte -
finisce lì nella resurrezione nella re-resa
nel re di una comunicazione unica
come dire tilt x 1 soffio (2 soffri) [3 soffro]
e si soffre nel sapere il
pulsante off  - prolungamento del vedere







why yes

probabilmente prendi ricarica. assolve
in un punto morto - risolve la coincidenza
delle correnti monovettoriali nell'incidenza
di n strati di essere.
lui è, è vissuto, è nato     primo sperma
l'embrione che si suicida giù per le scale
equilibri da calamite sul getto
dal letto giù dal tetto, impiccato perchè beccato
se esisto non chiedermi mai perchè




explosion -> expulsion

era più di tutto una questione. che? quesiti, questi-squisiti-pretesti ->
testano . testate nucleari dalla base aerea AREA x [nuclear sharing]
pronti per un lancio atomico-automatico-comico-amato [nuclear charme] 
da lui, con simpatico spirito sportivo. in più è il suo mestiere ->
lui il tizio: non fare incazzare il tizio con le dita a sbarre sui pulsanti ->
morte. pulsazioni in bilico tra la (vita) e

la neutralità di una pulsazione è fuori questione                                (+)
[essa è ciò che essa non è]
                                               
[plusvalenze di detriti, plus di (decessi) tutto]
p: l: u: s: p: u: l: s: pi: u/ù: esse/[+ sss]: danno cose, aggiungono altro, pls ->
[ogni quantità aggiunta è uno spazio tolto e aggiungere il tolto dà più spazio alla quantità]
[fregati in ogni caso - idem spazio] ->
pls stop






opening direction

automatica, all'apertura scorrevole della porta -
percentuale [apportata] di luce [preconcetta
in concezione] retta   in lettura [USB, plug and play ecc]
si compie l'ingrandimento
di un terreno retto/parallelo
per dire allo spazio [al] di là-dilatato
l'olocausto fu dell'altro me stesso
che dice "posso da morto un potere senza potenza"  - [diritto]
(lapide vetrata, l'altro dice l'opposto)  - [dovere]  - [CVD]
non per dire, ma diciamo    -punto appuntato:
nella compressione
dietro i vetri dietro/dentro
              -  la parete -
tiene l'equilibrio dell'ampliamento                            [ergo]
tutta l'espansione termina
nell'essere posata, una riduzione della zona
che carica un oggetto, occupando
occlude, blocca









y kills (with <3) x
 
il centro del disfare è lasciare fuori ciò che crea centro, core.
una cosa che assembla l'azione, l'azione che fa una cosa, qualunque.
per una meccanica dei fluidi, le densità possono soppesarsi, anche se non vogliono, col potere non fu volere.
è che si compie una cosa con l'azione, pure se l'azione compie una cosa è detto, presto: sincromatico sincronismo omeostatico.
dj synchro schrodinger messo in moto, col diametro dell'enunciato a seguire, seguito:
moto del motto - motto nel moto: se x induce, y afferra, atterra, yx si converte, si sostituisce nel sistema,
sotterra
si mette sottochiave uno dei due per schedarlo, compiere analisi nella camera. il soggetto contrae sintomi sordi, senza nomi. avverte la pressione delle pareti, la curva di secondi chiusi per lui nella traiettoria orbitale che fu stanza, ora testa, dentro la, là, l'urto del chiuso, campo addosso, finchè dentro, tutto:
diventare il contenitore della morte
il corpo si fa terra, fertile, contiene più scheletri, ossa in quantità del n degli esperimenti.
morire dentro è diventare vivi fuori, solo così il suicida riesce a compiere.
il suo y commette, se y fosse commesso, come farebbe x a non essere? è permesso ri-uccidersi a specchio, elio riflettente, gas raggiato,
camere d'aria, ammette, senza fiato - atto - detto così è tutt'altro





 




 home [in hole]

assume un segno, si converte.
sotto peso un corpo collassa - ammassa
lo sfinimento.
si dà ai party, alvin parte, patisce
on the road, nelle ruote, autostrade
sfatte, frattaglie rifratte dai tornanti
del sole contro fronde, raggi nella notte
semafori, smartphone, selfie-access [accensione:
dà volume.
sarà per smettere, offrire un senso alla luce.
un ritorno, riporto della voce, dentro onde
sulle sponde, spiagge, hotel south con vista
ocean drive [dentr'oltre], tsunami di cose
-   sballate dentro l'onda   -
di vite, sonoro, comunque  - in
collisione.
you are my home viene impresso, [reg] su
nastri cui compito sia riportare
la mancata distruzione, l'esattezza della registrazione di ciò che muore

vibrazione.

niente è niente, nullificato, in cui
nel nulla l'intervallo di un altro nulla
fu hit parade, cd riempito, se sa essere, sè
s'è sentito







home cam alone

è probabile sia entrato in una casella sbagliata
da qui il resto:
retrostante, dietro trainato oltr'oltre

la combinazione delle lastre è impeccabile

l'alfa non espone l'origine, indispone, indetta
interidizione a campo radiale
corpi di luce utilizzati al disutile, disseminati
a riciclo, et similia cartone plastica alluminio
tutti guidati dalla stoccata che il raggio di luce
ha impresso invece che come trasparenza, come calore
impressionante e fa segnale:
la casa è rifatta a scivolone, cioè sembra acquapark
ha alle pareti cartelli di direzione, le tracks combinate
per fare traccia, reggere il verso delle scale,
dei punti da seguire - se tutto è contato giusto fa gusto,
si può capire qualcosa - da principio:


reductio ad absurdum = []

[la casella sarà un gradino, o una zona di cucina marginata secondo
della graticola l'ambito  - lambisce
ogni rombo ogni quadrato - squadra 
                                              =    sono insieme e insieme vengono catturati - in un capture di sguardo - sotto webcam
da qui il resto
spazio digitalizzato digitus - riprodotto in n quantità
                                                              n volte    - discretizzazione
i numeri sono infiniti, e dalla cucina lube si sente il rimpianto IKEAtomico
ora ogni piastrella è prospettivata ad essere 
suoloimmaginesuolodiimmagineimmaginedisuoloimmaginatoinimmaginarioimmagine-ambrogettasaràgiganteimmanepianellasaràpianopianificatoaspianareognispiazzosottoripiano
e va avanti così, fino ai limiti γ, dei pixel, dei gamma, φωτός, photòs - alla rec[in/e]zione della foto
e poi c'è galleria (screenshots, camera, download) e ogni cosa s'assesta, prima e dopo
e prima e dopo hanno dietro e davanti, ecc
x qst "l'alfa non espone l'origine, indispone, indetta"
e tutto il resto sulla casa basta farsi un giro sulla scala (l'esplicazione ha rotto): ha rotta
+    ogni giocattolo messo fuori posto, disordine tra fogli ed elettrodomestici inceppati: intoppa - è trappola
non guardare all'origine, non è originale, origina disordine - forse perchè:]


la data di nascita altro non è che un indicatore della data di morte







no morale. sì ordine. fichte was wrong

è lì che cade il test,
smontata la cadenza decaduta - è tutto un
decostruirsi inverso [dai bulloni agli ingranaggi, raggi
cerchioni, attrezzi apparecchiati come si deve] apparecchi
che azionati nei centri commerciali che, sai com'è,
emanano atti   atti a problemi di convergenza, come
il nocciolo dei negozi, la fonte
da dove partono, si diramano diradando ogni breccia di passaggio
hanno pavimenti diversi, ogni negozio ha l'insegna
che insegna diacronia tra ampiezza e senso   [di parola?]
sapeva dove andare per un outfit che stringe la spesa
sotto androni dove fare la spesa, cibo scovato e - escavazione in escalation -
sì sul soffitto flash facciano lapsus, forze di lorentz, dominii del domino
che siamo

caricati/caricatori e - ricaduta di valori
quando un valore non è ciò che tieni su ma ciò che ti tiene lì
immesso stesso specchio? = punti vendita si riflettono, trasmissione che s'assorbe
e chi dice "è l'ultima occasione" fa sonar, crea una condizione di convoglio
pronta e esplodere, con ordine, p[r]ezzo su p[r]ezzo / pressato
misura su misura atto 0 scena 3 store H&M ALCOTT addosso
al fulcro che tutto questo permette/principio universale che
oltre i sensori d'allarme vede un nuovo iphone [ora predone ora pedina] (a posto così
ora è l'ora che dipende, se deposto, dipendenza una sull'altra
che non collassa, ma offre forza alla massa -
sistema autobasato, s'abusa superusato
- catasta [magazzini top secret dietro la porta, un ingrandimento del sè, ecc]

il modo di dire /spezza
è alle porte, che non usa nessuno, quelle lì all'ultimo grado di demarcazione

quelle d'emergenza - impronte del [non] pronto all'uso







the great gate

impedimento  -  niente di meno
che scissione pedonale +
pedante fraintendimento
del fuori e del dentro / del più e del meno
infrazione nella casa
infranta dimensione e spazio
stazionato nella frazione
del cortile alberato               - lunghezza 1/2km ca
cocci vetri rotti sbarre [longitudinali]
del cancello che cancellano
una sana questione di unione
quest di legione                        [quindi + vicolo che vincolo]
tirando le somme il vertice dell'annessione
il posto è enorme e in campagna, con una telecamera incamerata
all'angolo               messa al bando dando
ottica        [ottuso] al fatto-danno che dentro
al cortile tra gokart e attrezzi altri
la distanza interna riduce l'esterno
miniaturizza con trasposizione globale il globalizzare della tenuta   
e si dirà questo non vale
googlando spazi che si rappresentano
tra siepi irritgatori rotanti piste sterrate   -
sfera che sferra l'inglobamento tramite
il circuito del cancello,
alto qualche metro, ferro







tech-figliocidio

ponti levatoi/levati al levarsi di leviatani (vari, che hanno,
no i levrieri, quelli brutti, che danno, a tutti)

sopra le ossa, la pelle della terra - erba (no l'hashish, può esserci merda)
sciolta sulle scogliere, raccolta a raccogliere le scelte di costruzione delle fortezze. scelte esse [stesse] a più mani, a più teste.
lo screenshot del paesaggio non sorpassa, invalica il senso che alla distanza dà valore di antico, di zona passata.

remoto - passato di grammatica, di grammatura, poi

impostato su on un ridimensionatore di realtà porta in auge, converte, si prefigge di scomporre l'obiettivo della vista, lo riconduce ad un mittente in direzione perpendicolare all'asse girante, devia il corso delle cose in atto radiale e tratta della rotazione dell'assetto prospettico, della rotazione in cui l'asse fa cadere tutto quello che sosteneva, ogni fotogramma grava sul grado, debellando quello dopo, finendo per colpire ciò che aveva creato, senso antiorario, boomerang fotogrammetico. e quello che era prima è sopra e quello che verrà dopo sta sotto, chi vede non è veduto, ma ha sede nel tempo che si impiega a vedersi, sè stesso e tutto, dietro ciò che si vedeva vedrà te che lo vedevi, ora vede, mentre, non vedrà più niente - e più niente si capisce, si sente

tipo, lo stadio è questo: 
realtà ≠ verità: in dissenso, trova questo senso:  
realtà/verità = singole cose che non ce l'hanno un senso, un verso, una direzione non contemplata, nel contempo
che scatto, scarto di tempo, spazio, 3d, E^n
questo è il passato, la deriva di ogni cosa, sevizia della masserizia, servita






/

anche se il piano inclina azione
sopra a tutto conferisce angolatura
a sua volta angolata, ai lati, tali che
per l'oggetto si ha tra il resto angolazione
le fionde della posizionatura, contate
contenenti sprazzi di spazi, spiazzato tutto
dall'incedere della nomenclatura su ciò che

per lui non ha mai contato niente







protocollo n.∞ ovvero "del coglione riflesso, quindi perfetto"

in colonna, il corollario - ricontrollato eventualmente
1) si era dentro la cella, non si faceva più del dovuto
2) questo supponeva una devozione, forse deviata
3) deviazione - dovere della devozione
che si pensava, fare niente facesse bene?*                                                                     *[JOLLY: invertire le parole]
se hai capito, hai sorpassato il test, voti minimi, da contrattare un ricontrollo, da contraltare.
per chi teme, azionare il nastro ripetitore
"non sta male chi vuole fare, ma chi fa le cose male nonostante le voglia fare"



data, la tua preferita, e no, non c'entra l'∞                                                 esaminatore

                                                                                                               specchio riflesso (dove si precisa che il difetto non diventa pregio, ma si raddoppia, semmai, pirla)






hft's farm

museruola X1
sincronizzate/i
museruola Y1
perchè ora puoi dirlo a gesti
gestire i tetti massimi
 - che all'interno non sono
bestie, ma bestialità
bestemmie in cui in un contenitore
non c'è cane, ma la libertà di uomini
sintonizzati su un dentro che
gestisce tutto, i canali e alte frequenze
[high frequency trading a cuore]
e non ci sono più umani ma variabili,
variate a seconda di ciò che non si dice, ma si cerca,

? una stabilità da animale





art deco or jesolo [the reader is handicappato]

nella spiaggia - c'è - scabbia,
schiaccia il posto generale con - la - sabbia.
ma quello frega niente, l'importante
per il nulla non è un ammasso
probabile più un ammazzato, offre una visuale più limpida tramite trapasso / perchè trapassato, tra un passo e l'altro, gli ombrelloni in lui agiscono diversamente, che siano hexag, la base in pietra sostiene il palo centrale del niente,
e anche se è decentrato
controlla settorialmente
ogni divisione partecipata dalla visione.
basta andare per internet. [e netto] [detto tutto]
nettezza dall'Art Deco Welcome Center
si vede ogni nitidezza che si nasconde nello sguardo,
il percorso che fa, attorno, tipo tagadà
che viene va con una cospirazione trafitta -------------- afflizione che aspetta, prima di te venuta, non anticipata
che anticipa il decorso del corpo, che può cadere anche senza scopo (vedere virus zika applicato, punture abrasive, sole cancerogeno, infezione delle piste fuori raggio, snodate nel nodo di gente illimitata contro il limite dell'ombra
che l'ombrellone garantisce per evitare il/in giro [di] ciabatte in plastica, granite prese al volo, nell'aria di uno spazio non combaciata da chi vuole andare dal condominio all'area metropolitana) eh

che se casca uno, appunto, è il punto. che il corpo vitreo è corposità che dona al morto
di farsi vetro, riflesso in cui cornea
si frange al nervo, interno, l'inferno ottico
che opta per una effrazione nell'intero mondo
contro il materiale granulare
contro una virgola di sabbia, il pixel in una grafica da minecraft, che blocco a blocco costruisce le sue viscere come in autostrada si passa tra le gallerie nella montagna
che a micro oppone micro per andargli dentro,
sotto, e la duna di bibione da strato
si allarga a stato, stato statico che permette
un tout court / la sintetizzazione
di quello che è stato, rifrangendo
il/al mondo / a ciò che gli venne dato.
esattezza: dato. nozione, informazione, trasparenza
nel monitor inchiodato come tempo, dimora dello spazio.

anche nell'hotel janeiro
che espone ora, data, giorno il nome abbreviato
che nomina il tutto come abbreviazione del creato.
a pc si riesce a guardare da dietro, posizionato, in uno screen
pre-dato, prefisso catturato cacciato/rincorso per il canale ialoideo webcamiano 
[']somma [d]'na webcam dislocata,
posizionalmente schierata per dimostrarne
la generale restituzione di ciò che mostra, a chi alzato mostrato
smontato, mostro appena nato
ininterrottamente guardato da chi all'uso della vita oppone un uso meritatamente handicappato








le luci nella notte [pensare a miami rende bene l'idea]

00. le luci nella notte sintetizzano la "non volgarità"

01. le luci nella notte creano un'anti-immagine della metropoli che rappresentano

02. le luci nella notte espandono la separazione di ciò che era unito dal sole

03. le luci nella notte sono deflagrazioni che sprigionano, non fuoco, ma la messa a fuoco

04. le luci nella notte una dietro l'altra raggiungono un risultato senza bisogno di sommare, senza bisogno di operazione algebrica

05. le luci nella notte selezionano il raggio dello sguardo di chi guarda senza accorgersene

06. le luci nella notte assorbono il resto per essere piene di effetto, gonfie di testo per permettere la lettura di questo processo

07. le luci nella notte dispongono la gerarchia del colore: grattacieli, disco, hotel, pub, lampioni in [auto]strada non ne sono la causa, ma il compimento

08. le luci nella notte fanno della fosforescenza l'equilibrio che ne nega l'eccesso

09. le luci nella notte si vendono a caro prezzo, fanno il successo della città che di giorno era spento

10. le luci nella notte sono il compromesso tra la combustione accecante e il party del senso

11. luci nella notte: elettroni entro l'atomo che dei km di città consentono il passaggio, l'accesso

12. le luci nella notte veicolano il nesso tra parcellizzazione contro l'infinità nera che gli tiene dietro, dentro, ridotta ad eterno neutro

13. luci nella notte: brecce di spazio che lacerando rendono simmetrico ciò che non contemplano

le luci nella notte sono le costellazioni del terreno, lux aeterna chi nella città ci vede un cimitero




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