Più in alto della realtà si trova la possibilità. La comprensione della fenomenologia
consiste esclusivamente nell'afferramento di essa come possibilità.
Heidegger
consiste esclusivamente nell'afferramento di essa come possibilità.
Heidegger
mettiti le cuffie, o, ancora meglio, divieni il filtro per le curve reali, realtà ipotetiche, perimetri esponenziali. vedrai essere frantumato controcorrente, e dei tuoi brandelli ne capirai la raggiera, i detriti che inalano ogni canale d'ossigeno per il fatto di essere sporchi inutili e pesanti, rovinano perchè occupano ma soprattutto occupano perchè ci deve essere la rovina. in altre parole il molto, ancor di più il moto rende tossici, la pulsazione aziona tumori, l'atto l'essere radioattivo. alla scacchiera i suoi pedoni: l'area si impunta qui, nella disco degli tsunami sonori, cioè non tu, ma la tua irreparabilità è lo sfondo del mondo. o diciamo pure la pista da ballo -> il male è sballo -> spiegata la seduzione, il piacere del peccato. vige ora una movenza a quadrato, l'intelaiatura rende lo scoppio all'interno della suddivisione, le sinergie catalizzate nella catarsi del colore, in cui [da] sotto la luce pluriforme compare l'accensione casellare, e ogni quadrangolo è il contesto da cui proprio tu formi il cubo: il soffitto pende e tende al suolo, il suolo no, è già sotto, entrambi quindi hanno valenza negativa, e per maggior riuscita, necessitano che qualcuno li unisca, va bene anche a intermittenza; e tua è l'incombenza e sbotti e sulla pedana sei tutto, l'innesto della geometria, il nodo del dancefloor: conflagrare sistemi con l'anca, calcoli tensioriali con la torsione del tronco, funzioni a danza infrarossi, calcoli vettoriali se ti ci metti coi rivali, e nell'interno dell'algo-ritmo, queste equazioni sono indifferenziali ai passi. sei sul dancefloor più che mai la profondità, la proiezione di qualcos'altro, cioè quando scendi in pista non sei più tu, no-persona, ma una possibilità, x del podio-schema. da 0 a 1, da 1 ad indeterminato. non hai più ombra, perchè sei un riflesso, una percentuale che trasmette la contemporaneità del tutto. il pub pubblica il pubblico, intorno è soffuso e luminoso ed è l'atmosfera che scandisce lo spazio, funziona con l'astrazione la lastra lucente, che del corpo ad angolo retto fa teoria e stato ontico, tu ne sei la probabilità e il tunz tunz la realtà che ne deriva, l'essere stanchi e sordi, la dualità è applicata, la [chenonprenditu] scelta
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